Cambio di destinazione d’uso: di cosa si tratta?
Quando si configura il cambio di destinazione d’uso di un immobile? Come funziona e qual è la normativa che lo regola? Conoscere i dettagli è importante per evitare onerose sanzioni.
La destinazione d’uso è definita dalle funzioni che l’immobile è chiamato a svolgere: abitazione, ufficio, edificio commerciale o destinato ad attività produttive ecc. In base a queste viene registrato al catasto come immobile residenziale, commerciale e così via.
Ma cosa succede se si vuole convertire l’utilizzo di un appartamento, ad esempio, in studio medico? Oppure se si vuole utilizzare a scopo abitativo un ufficio? In queste circostanze è necessario chiedere il cambio di destinazione d’uso. La procedura è strettamente legata alla categoria di utilizzo dell’immobile. Vediamo meglio cosa significa.
Destinazioni d'uso: categorie
Ogni immobile ha una sua funzione d’uso per la quale viene progettato, rispondendo a certe caratteristiche. Le categorie di destinazione d’uso degli immobili sono:
- categoria residenziale
- categoria turistico-ricettiva
- categoria produttiva e direzionale
- categoria commerciale
- categoria rurale
Il cambio di destinazione immobile può essere:
- urbanisticamente rilevante (quando c’è il passaggio di categoria; es.: da abitazione a studio medico e viceversa)
- urbanisticamente non rilevante (es.: da bar a ristorante)
Nel caso in cui in uno stesso edificio siano presenti 2 attività differenti (ma tra loro collegate), prevale quella che occupa la superficie maggiore.
Come fare un cambio di destinazione d'uso
A regolare questa transizione esiste un iter burocratico preciso. La normativa di riferimento per la variazione destinazione d’uso è inquadrata dal Testo Unico Edilizia DPR 380/2001, art. 23 ter “Mutamento d’uso urbanisticamente rilevante”.
Nel caso di un cambio di destinazione di categoria si deve:
- verificare, con i professionisti competenti, la sussistenza dei requisiti per il cambio di destinazione
- procedere con l’avvio della pratica urbanistica (anche in assenza di opere)
- aggiornare i documenti catastali
Cambio destinazione immobile: da destinazione produttiva a residenziale
Come posso sapere se l’immobile che mi interessa può essere convertito a uso abitativo? Uno dei primi passi è procedere alla visura degli atti di fabbrica, qui si dovrà verificare:
- la progettazione dei locali “per la permanenza di persone”
- la presenza di requisiti igienico-sanitari
- la presenza di requisiti di aerazione
- la presenza di requisiti di illuminazione
- la presenza di requisiti elettrici e telefonici
- la presenza di requisiti di isolamento (dall’umidità e termici)
- la presenza di requisiti di isolamento acustico
Il primo punto presuppone l’esistenza di una superficie lorda (SL) congrua, ossia di una volumetria abitabile, destinata e progettata per la permanenza di persone. Nel caso di uffici o laboratori, probabilmente la SL sarà congrua, nel caso di magazzini o locali destinati allo stoccaggio di materiali, è tutto da verificare.
Da abitazione a ufficio: le case di lusso a Milano
Il passaggio di un immobile da abitazione a ufficio comporta sempre la richiesta del permesso per costruire, perché si tratta di una modifica urbanistica, anche se non si eseguono lavori. Gli immobili di lusso a Milano offrono molte opportunità di questo tipo, in quartieri centrali e importanti per attività professionali di alto livello.
Cambio di destinazione d'uso a Milano
Sebbene le principali direttive siano stabilite a livello nazionale, ciascun Comune può integrare la normativa con disposizioni e vincoli locali. La nostra agenzia Barbara Magro, tra le migliori agenzie immobiliari di Milano, può aiutarti a identificare l’immobile più adatto alle tue esigenze e a valutare in modo professionale il cambio di destinazione d’uso.
Per informazioni più dettagliate, consigliamo di contattarci e fissare fissare un appuntamento.
Categorised in: News
This post was written by Fabio
Comments are closed here.